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Coordinamento CISL Alto Friuli: Sfide e Prospettive per le Aree Montane

Il 7 novembre si è svolto un partecipato incontro del Coordinamento CISL Alto Friuli, a cui hanno preso parte il Segretario Generale della CISL Friuli Venezia Giulia, Alberto Monticco, e i rappresentanti territoriali Renata Della Ricca e Fabiano Venuti. Durante l’incontro, è stata condivisa un’analisi del contesto socioeconomico dell’Alto Friuli, con un focus sui cambiamenti sociali e le necessità del territorio. Sono state inoltre evidenziate le fragilità del tessuto industriale, con particolare attenzione al crescente controllo di molte aziende da parte di fondi d’investimento esteri, una condizione che potrebbe portare incertezze per il futuro del comparto manifatturiero locale.

Il contributo del Dottor Maurizio Ionico, urbanista e ricercatore, ha ampliato la discussione sulle sfide e opportunità per le montagne friulane, delineando un contesto montano complesso che richiede politiche pubbliche concertate. Ha evidenziato come il futuro delle aree montane dipenda da un’azione coordinata e incisiva tra istituzioni, imprese e comunità.

Un tema centrale della discussione è stato il calo demografico e l’invecchiamento della popolazione nelle aree montane, fenomeni che minacciano la stabilità sociale. La relazione di Ionico ha sottolineato come la diminuzione dei giovani e l’aumento degli anziani rappresentino una sfida per la sopravvivenza del tessuto comunitario. I partecipanti hanno concordato sull’importanza di attrarre nuovi abitanti e lavoratori giovani, grazie a un’economia più dinamica e a una pianificazione che consideri le esigenze delle nuove generazioni.

Il cambiamento climatico è stato indicato come una sfida cruciale per l’economia montana, dato l’innalzamento delle temperature e la riduzione dell’innevamento. La montagna, per mantenere la sua attrattività, deve puntare su un turismo sostenibile e meno stagionale, che valorizzi le risorse naturali e culturali durante tutto l’anno. Anche l’agricoltura e le pratiche ambientali locali possono trarre vantaggio dall’adattamento a queste nuove condizioni.

L’economia dell’Alto Friuli è costituita per lo più da piccole imprese artigianali, femminili e giovanili, che danno una forte identità al territorio. Tuttavia, è necessario potenziare infrastrutture e accessibilità per rendere queste imprese più competitive.

L’incontro ha toccato anche l’importanza dell’accoglienza nelle sedi CISL per supportare i lavoratori dell’Alto Friuli. La sede di Gemona sarà il punto centrale di un progetto sperimentale per creare un modello di accoglienza innovativo e inclusivo, in collaborazione con federazioni e Confederazione. L’obiettivo è offrire un punto di riferimento qualificato e vicino alle esigenze del territorio, rafforzando la presenza CISL.